Amplificatori Operazionali in 5 minuti

Amplificatori Operazionali

Gli amplificatori operazionali sono dispositivi elettronici il cui nome deriva dal fatto che, inizialmente, questi componenti venivano usati per svolgere operazioni matematiche come addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, derivate e integrali.

Dal punto di vista funzionale, può essere definito come un amplificatore di tensione differenziale, ossia un dispositivo in grado di fornire, in uscita, una tensione proporzionale (amplificata o attenuata) alla differenza di tensione fornita ai due terminali di ingresso.

Il simbolo circuitale è:

Amplificatore Operazionale

​V+ è detto ingresso non invertente, V- ingresso invertente.

Questo perché, se applichiamo una tensione maggiore all’ingresso -,  la tensione di uscita, Vo, avrà il verso  contrario a  V-.

Viceversa, applicando una tensione maggiore all’ingresso +, Vo avrà lo stesso verso di V+.

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SCR (Silicon Controlled Rectifier)

SCR (Silicon Controlled Rectifier)

Gli SCR (Silicon Controlled Rectifiers) sono dispositivi a tre terminali: Gate (G), Anodo (A) e Katodo (K).

Hanno un comportamento simile al diodo,  con  la differenza  di  poter  controllare,  tramite  corrente,  il  passaggio  dallo stato di polarizzazione inversa   a quella di polarizzazione diretta. Anche dal simbolo si deduce che il passaggio di corrente è possibile solo da Anodo a Katodo e non viceversa.

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Oscillatori al Quarzo

Oscillatori al quarzo

Un oscillatore è predisposto per funzionare ad una certa frequenza di oscillazione, ma, con il tempo, invece varia in modo anche considerevole. Questo dipende da vari fattori, come la temperatura e l’invecchiamento dei componenti.

La stabilità di frequenza rappresenta una misura dell’oscillatore a discostarsi il meno possibile dalla frequenza nominale per cui è stato progettato, in un intervallo di tempo più lungo possibile.

Se la frequenza varia vuol dire che, ad esempio, lo sfasamento non è più nullo, come invece dovrebbe essere per le condizioni di Barkhausen.

Lo sfasamento introdotto dall’amplificatore, per esempio, varia più o meno lentamente per i motivi più disparati. Questo induce la rete di reazione a compensare questo sfasamento e di conseguenza a variazione anche la frequenza di oscillazione.

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Oscillatori a Tre Punti

Oscillatori a Tre Punti

Gli oscillatori ad alta frequenza HF (cioè per frequenze che vanno dalle centinaia di kHz alle centinaia di MHz o più) non utilizzano amplificatori operazionali a causa dei limiti che manifestano ad alte frequenze, almeno ad oggi, bensì dispositivi discreti come transistor BJT e FET.

La maggioranza degli oscillatori HF rientra nella categoria dei cosiddetti oscillatori a tre punti, ed hanno un circuito del seguente tipo:

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