Merge Sort

Il Merge Sort,  inventato da John Von Neumann nel 1945, è molto simile al Quick Sort, ma  l’elemento pivot, in questo caso, viene scelto sempre nel centro.

L’idea principale è che, avendo due array ordinati, è molto semplice fonderli in un unico array ordinato. Inoltre,  un’array di un elemento  è sempre ordinato.

Unendo questi concetti,  si ha un algoritmo che, dopo aver suddiviso ricorsivamente l’array iniziale A in n sotto-array, costituiti da un solo elemento,  fonde i sotto-array e fino a ottenere  un’unico array ordinato.

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Quick Sort

L’algoritmo Quick Sort, ideato da Charles Antony Richard Hoare nel 1960, è forse il più famoso algoritmo di ordinamento, ed ha, nel caso medio, le migliori prestazioni tra gli algoritmi basati su confronto. 

Adotta una strategia di tipo divide et impera, ossia divide il problema in tanti sotto problemi, fino a raggiungere dei sotto problemi facilmente risolvibili.

Questo approccio è conveniente solo se lo sforzo per ricomporre le soluzioni dei sotto problemi ed ottenere la soluzione del problema iniziale, è inferiore allo sforzo per risolvere il problema nella sua interezza.

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Insert Sort

L’algoritmo di ordinamento InsertSort (ordinamento diretto) nasce dal concetto che per ordinare un array ordinato è sufficiente costruirne uno nuovo ordinato, inserendo gli elementi al posto giusto da subito. Nella pratica, non è necessario crearne uno nuovo ma dividere quello esistente in due parti, una ordinata e l’altra no.

Esempio:

Vogliamo ordinare l’insieme A = {5, 3, 2, 1, 4}.

Iterazione 1. A = {5 | 2, 3, 1, 4} → A = {2, 5 | 3, 1, 4}

Iterazione 2. A = {2, 5 | 3, 1, 4} → A = {2,3, 5 | 1, 4}

Iterazione 3. A = {2, 3, 5 | 1, 4} → A = {1, 2, 3, 5 | 4}

Iterazione 4. A = {1, 2, 3, 5 | 4} → A = {1, 2, 3,4, 5}

Codificando l’Insert Sort abbiamo:

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Bubble Sort

L’algoritmo Bubble Sort  è basato sullo scambio di elementi adiacenti. Ogni coppia di elementi adiacenti viene comparata e invertita di posizione, se il primo è più grande del secondo. Quando questa operazione è stata ripetuta  per tutti gli elementi, si ha che l’elemento  più grande si trova in fondo, a destra, della sequenza considerata.

Dopodiché, si ripete questa procedura sugli elementi rimanenti, togliendo elemento più grande trovato prima.

L’algoritmo, iterando più volte  questi passaggi, fino a quando non ci saranno scambi. Allora l’array ottenuto sarà ordinato.

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Selection Sort

L’algoritmo Selection Sort è quello più semplice, quello che seguirebbe istintivamente qualsiasi persona. Da un gruppo da ordinare seleziona il più piccolo, lo toglie,  e lo inserisce nella giusta posizione in un gruppo ordinato.

In termini un po’ più tecnici, l’algoritmo ripete per n volte una procedura in grado di selezionare alla i-esima iterazione l’elemento più piccolo nell’insieme e di scambiarlo con l’elemento che in quel momento occupa la posizione i. 

Ossia, alla prima iterazione verrà selezionato l’elemento più piccolo dell’intero insieme e sarà scambiato con quello che occupa la prima posizione; alla seconda iterazione sarà selezionato il secondo elemento più piccolo dell’insieme ridotto (cioè costituito dagli elementi {a2,a3,…,an} ) e sarà scambiato con l’elemento che occupa la seconda posizione, e così via fino ad aver collocato nella posizione corretta tutti gli n elementi.

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Esempio di WebServices con Annotation – Client SOAPUI

Per creare un Web Services esistono vari modi.
In questo esempio useremo l’annotation @WebService. In particolare avremo un web services con due operazioni:

  • public String prova(String msg)
  • public Persona getPerson(String codFisc)

Il primo prende in input una stringa e restituisce un’altra stringa.
Il secondo in input  sempre una stringa ma restituisce un oggetto di tipo Persona.
Per invocarli useremo il tool SOAPUI.

Tools Usati

  • Eclipse Mars 2
  • Wildfly 10
  • SoapUI

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MDB (Message Driven Bean) in 5 minuti

MDB: Cosa sono

Di solito le comunicazioni fra i componenti di un’applicazione sono sincrone, ossia l’oggetto che effettua la chiamata e l’oggetto che viene invocato devono essere entrambi presenti affinché la comunicazione possa avvenire.
Un message-oriented middleware (MOM) è un software che consente a due componenti di comunicare in maniera asincrona. Java Messaging Service (JMS) fornisce uno standard di accesso ai MOM che costituisce un’alternativa all’utilizzo di API proprietarie; ad eccezione di Microsoft Message Queuing, la maggior parte dei prodotti MOM infatti supporta JMS. Il client notifica una certa operazione al server inviando un messaggio (il client in questo caso è detto producer). Il server inserisce i messaggi in un canale sulla quale stanno in ascolto altri client che prelevano il messaggio ed eseguono le operazioni richieste (i componenti in ascolto vengono detti consumer).
Un modello di messaging definisce il modo in cui il processo di messaging coinvolge mittenti e destinatari. I due modelli più popolari, standardizzati in Java EE, sono il point-to-point e il pubish-subscribe.
Nello schema point to point il mittente (Producer) invia un messaggio verso una particolare destinazione. Il ricevente (Consumer) sta in ascolto e riceve i messaggi su quella destinazione(chiamata coda o queue). L’intento del producer è inviare un messaggio ad uno specifico consumer che sarà l’unico a riceverlo, anche se al momento dell’invio non è disponibile. (ci sarà solo un consumer per quella coda queue). Sarà infatti il JMS Broker (servizio che gestisce lo scambio dei messaggi) a tenerlo in coda finché non sarà prelevato dal consumer.
Nello schema publish-subscribe un singolo produttore invia un messaggio ad una destinazione ( che prende il nome di topic) e tutti i consumatori che sono registrati presso quel topic possono riceverlo. Questo modello lavora si adatta particolarmente bene nel caso in sui si voglia effettuare il broadcasting di informazioni verso diversi sistemi.
Un Message-Driven Bean (MDB) è un componente EJB che consuma messaggi da una queue/topic, inviati da un valido client JMS. Per crearlo è sufficiente usare l’annotation:

@MessageDriven

e implementare l’interfaccia MessageListener.

MDB: Esempio

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